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Webinar “Informazione, consenso alle prestazioni e pianificazione condivisa delle cure: cosa è cambiato con la legge 2016/2017”

Ne abbiamo parlato con il Prof. Sandro Spinsanti e la Dott.ssa Paola Gobbi, e ci siamo confrontati con i numerosi partecipanti, durante il webinar dello scorso 19 marzo. È stato chiarito che il consenso informato non è uno strumento a uso esclusivo del medico né un adempimento burocratico, ma è un mezzo informativo utile per la persona assistita e i professionisti sanitari. La pianificazione condivisa delle cure deve essere un percorso di dialogo e condivisione tra la persona assistita, familiari e l’equipe di cura. Essa consente alla persona di esprimere le proprie scelte di cura, in una relazione di fiducia e di rispetto reciproco. Rispetto alle disposizioni anticipate di trattamento, la pianificazione delle cure è più flessibile e dinamica, in quanto può essere rivista in qualsiasi momento del percorso terapeutico. Le parole soprattutto quelle “oneste” – degli assistiti e dei curanti- rappresentano una risorsa essenziale per arrivare a scelte consapevoli e co-definire una cura sartoriale.

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Webinar “Informazione, consenso alle prestazioni e pianificazione condivisa delle cure: cosa è cambiato con la legge 2016/2017”

Ne abbiamo parlato con il Prof. Sandro Spinsanti e la Dott.ssa Paola Gobbi, e ci siamo confrontati con i numerosi partecipanti, durante il webinar dello scorso 19 marzo. È stato chiarito che il consenso informato non è uno strumento a uso esclusivo del medico né un adempimento burocratico, ma è un mezzo informativo utile per la persona assistita e i professionisti sanitari. La pianificazione condivisa delle cure deve essere un percorso di dialogo e condivisione tra la persona assistita, familiari e l’equipe di cura. Essa consente alla persona di esprimere le proprie scelte di cura, in una relazione di fiducia e di rispetto reciproco. Rispetto alle disposizioni anticipate di trattamento, la pianificazione delle cure è più flessibile e dinamica, in quanto può essere rivista in qualsiasi momento del percorso terapeutico. Le parole soprattutto quelle “oneste” – degli assistiti e dei curanti- rappresentano una risorsa essenziale per arrivare a scelte consapevoli e co-definire una cura sartoriale.

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